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Immagine del redattoreMarcheseGloria

🦣E se prendessimo come modello pedagogico quello delle società primitive?🦣

Come genitori ed educatori ci troviamo molto spesso a fare i conti con varie difficoltà nell’educazione dei nostri piccoli. Ci scontriamo con frustrazioni di vario tipo: problemi nella gestione della rabbia, modalità di comunicazione che risultano poco efficaci oppure difficoltà nel trovare attività che coinvolgano il loro pieno interesse.

E se prendessimo come modello pedagogico quello delle società primitive?

Ancora oggi sopravvivono alcune società di cacciatori-raccoglitori, in cui i genitori costruiscono un rapporto con le bambine ed i bambini molto diverso da quello che si promuove in Occidente. Un rapporto basato sulla collaborazione anziché sul conflitto, sulla fiducia anziché sulla paura.

Un rapporto non esclusivo ma che si apre alla responsabilità comunitaria.

Questo modello infatti promuove la crescita di bambine e bambine collaborativə , che vengono inclusə da subito nella comunità svolgendo piccoli compiti che li responsabilizzano e sviluppano il loro senso di appartenenza.

Uno stile educativo in cui il rischio e l’errore diventano variabili positive.

Questo modello è In grado di insegnare l’intelligenza emotiva, specie quando si tratta di controllo della rabbia e rispetto per gli altri;

Tutto questo porta a crescere figli e figlie autonomi e sicuri di sé, lontani dallo stress e dalle ansie che affliggono spesso l’infanzia occidentale.

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